
ARRIVA IN ITALIA IL SORPRENDENTE CASO EDITORIALE 2024.
VENDUTO IN 20 PAESI, UN MILIONE DI COPIE SOLO IN FRANCIA E BELGIO. TRA PRATICA MEDICA E INCHIESTA POLIZIESCA, UN LIBRO IN CUI L’APPARENZA INGANNA E LA REALTÀ SEMBRA FANTASIA.
STORIE TUTTE VERE, RACCOLTE IN PIÙ DI 3.000 AUTOPSIE. IL MEDICO LEGALE PHILIPPE BOXHO CI SVELA IN CHE MODO I CADAVERI POSSANO ANCORA PARLARCI: BASTA SOLO SAPERLI ASCOLTARE.
Siamo molto lieti di annunciare un evento speciale a Milano!
Il 18 marzo alle 18.00 all'Institut français di Milano l'autore rivelazione Philippe Boxho incontrerà il pubblico e presenterà l'edizione italiana del suo primo libro La parola ai morti. Indagini di un medico legale (Ponte alle Grazie, 2024).
incontro in francese con traduzione
Ingresso gratuito con Prenotazione consigliata su mediateca-milano@institutfrancais.it
Philippe Boxho è un medico legale e criminologo belga, nato a Liegi. Noto per la sua lunga carriera come professore di medicina legale e direttore dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Liegi, ha guadagnato un vero e proprio successo internazionale come autore di libri. Les morts ont la parole, il suo libro d’esordio, è stato acquistato da venti editori internazionali e le sue vendite complessive in lingua francese hanno raggiunto un milione di copie.
Partendo dai casi reali di autopsie e dalle loro storie l'interesse verso Boxho è cresciuto enormemente negli ultimi anni, diventando presto un personaggio pubblico con le emissioni di Legend di Guillaume Pley su YouTube.
«Philippe Boxho risponde al desiderio di conoscere la morte e, allo stesso tempo, dice molto sulla vita. Racconta storie vere con rigore, erudizione e la necessaria dose di umorismo».
Le Monde
«Le storie raccontate dal medico legale belga Philippe Boxho spiegano perché i suoi libri sono in cima a tutte le classifiche francesi: sono macabre ma anche cupamente comiche e, soprattutto, vere».
The Guardian
In libreria dall’11 Marzo. “Questo libro nasce dal desiderio di raccontare la vita del medico legale, che è il mio mestiere da più di trent’anni. Se pensate di conoscere questa professione attraverso serie tv e romanzi polizieschi, vi devo dire che queste spesso sono poco realistiche. Ho scelto di presentarvi situazioni che appartengono alla pratica forense e vi racconterò i suicidi più fantasiosi, omicidi mascherati da incidenti, accesi dibattiti in corte d’assise e alcune insolite scene legate a particolari sinistri. Ho deciso inoltre di non riportare le vicende in tono tragico: quella del medico legale non è una professione triste, come avrete modo di vedere. Non stupitevi quindi se ricorro all’ironia. Le circostanze di alcune morti possono essere divertenti, ma i morti in sé non lo sono affatto. Tutte le storie che leggerete sono vere, nel senso che sono vere le conclusioni medico-legali, ma le ho romanzate nella forma, per renderle più piacevoli da leggere rispetto ai semplici resoconti forensi. Del resto, non c’è bisogno di ricorrere alla fiction: la realtà è sufficiente, tanto è selvaggia l’immaginazione umana quando si tratta di morire, uccidere o far sparire un corpo.” Quella del medico legale è una professione affascinante, che richiede rigore ma anche una sensibilità fuori dal comune, perché spesso un corpo senza vita è l’unico testimone di una verità che non può essere conosciuta altrimenti. Con il bisturi in mano, chi effettua un’autopsia esegue un’indagine vera e propria, portando alla luce i misteri che i morti nascondono. Ogni livido, ogni frattura, ogni segno sulla pelle racconta una storia: un omicidio, un suicidio, una morte naturale. E ogni caso è diverso, ogni corpo è un puzzle da ricomporre, una narrazione da riscrivere. In questo libro, Philippe Boxho, medico legale da oltre trent’anni, ci racconta di un mestiere che richiede pazienza, precisione e determinazione, perché ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. Attraverso esempi concreti, tratti dalla sua esperienza tra la scena del crimine e la sala autoptica, l’autore riesce a trasformare ogni storia professionale in un racconto avvincente. Caso editoriale, con un milione di copie vendute in Francia e in Belgio, La parola ai morti ci svela in che modo i cadaveri possano ancora parlarci. Basta solo saperli ascoltare.
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